Il
progetto benefico Sistema multimediale di
supporto alla terapia per disabili
In
punta di Vibram ha contribuito alla realizzazione di un sistema multimediale
per l'informazione destinato agli ospiti del centro di Parma Centro della Fondazione
Don Carlo Gnocchi, che verrà utilizzato anche come supporto terapeutico
dei disabili.
In
particolare, è stata realizzata una rete ad alta tecnologia mediante la quale
trasmettere, alle persone sottoposte a terapia, una serie di informazioni utili
alternate a momenti di intrattenimento. È noto, infatti, che uno degli
elementi più importanti per la riuscita delle cure, soprattutto per un
paziente che affronta lunghe e ripetute sedute, sia l'atteggiamento psicologico
positivo e ottimistico.
Un
libro, una conversazione, una fotografia, in questi momenti sono fondamentali
non solo per stabilire il "contatto" ma anche per veicolare "contenuti",
sia nelle pause di attesa, sia nei frangenti di particolare tensione emotiva.
In
punta di Vibram ha finanziato l'acquisto di 6 stazioni complete, collocate
in diversi punti della struttura, del centro elaborazione dati per la gestione
completa del sistema nonché tutti gli accessori (cavi, sostegni, convertitori,
videoregistratori, ecc.) necessari per il perfetto coordinamento della comunicazione.
Dato l'enorme successo di vendite del volume 'In Punta di Vibram' (oltre ogni nostra più rosea aspettativa), verranno valutato altri progetti della Fondazione Don Carlo Gnocchi.
Informazioni
sul centro di Parma Centro di riabilitazione "S.
Maria ai Servi" Piazzale dei Servi, 3 - 43100 PARMA Tel. 0521 282051
- Fax 0521 281299 E-mail: parma@dongnocchi.it Cenni storici Il
centro è ospitato presso le antiche strutture del cinquecentesco convento
dei Servi di Maria che nel 1805 fu adibito a caserma. Nel 1840 diventò
infermeria militare fino agli anni della seconda guerra mondiale; nell'immediato
dopoguerra fu trasformato in centro di rieducazione per minorenni mutilati a cura
dell'assistenza post-bellica.
Assorbito
dal ministero dell'interno, venne da questi affidato alla "pro infanzia mutilata"di
don Carlo Gnocchi.
Il centro già accoglieva circa trecento
minori mutilati di guerra provenienti da tutte le regioni. Il
ministero dell'Interno, d'intesa con don Gnocchi, studiò la possibilità
di ampliare gli interventi dell'istituto con attività ospedaliere e chirurgiche.
Dal 1975, il centro ha subito una lenta, ma netta trasformazione: ai mutilatini
e ai poliomielitici subentrano pazienti di tutte le età portatori di diverse
disabilità.
Torna all'indice de "L'Impronta degli Alpini"
|