Il
progetto benefico In punta di Vibram ha contribuito alla realizzazione di un sistema multimediale per l'informazione destinato agli ospiti del centro di Parma Centro della Fondazione Don Carlo Gnocchi, che verrà utilizzato anche come supporto terapeutico dei disabili. In particolare, è stata realizzata una rete ad alta tecnologia mediante la quale trasmettere, alle persone sottoposte a terapia, una serie di informazioni utili alternate a momenti di intrattenimento. È noto, infatti, che uno degli elementi più importanti per la riuscita delle cure, soprattutto per un paziente che affronta lunghe e ripetute sedute, sia l'atteggiamento psicologico positivo e ottimistico. Un libro, una conversazione, una fotografia, in questi momenti sono fondamentali non solo per stabilire il "contatto" ma anche per veicolare "contenuti", sia nelle pause di attesa, sia nei frangenti di particolare tensione emotiva. In punta di Vibram ha finanziato l'acquisto di 6 stazioni complete, collocate in diversi punti della struttura, del centro elaborazione dati per la gestione completa del sistema nonché tutti gli accessori (cavi, sostegni, convertitori, videoregistratori, ecc.) necessari per il perfetto coordinamento della comunicazione. Dato l'enorme successo di vendite del volume 'In Punta di Vibram' (oltre ogni nostra più rosea aspettativa), verranno valutato altri progetti della Fondazione Don Carlo Gnocchi. Informazioni sul centro di Parma Centro di riabilitazione "S.
Maria ai Servi" Cenni storici Il centro è ospitato presso le antiche strutture del cinquecentesco convento dei Servi di Maria che nel 1805 fu adibito a caserma. Nel 1840 diventò infermeria militare fino agli anni della seconda guerra mondiale; nell'immediato dopoguerra fu trasformato in centro di rieducazione per minorenni mutilati a cura dell'assistenza post-bellica. Assorbito dal ministero dell'interno, venne da questi affidato alla "pro infanzia mutilata"di don Carlo Gnocchi. Il centro già accoglieva circa trecento minori mutilati di guerra provenienti da tutte le regioni. Il ministero dell'Interno, d'intesa con don Gnocchi, studiò la possibilità di ampliare gli interventi dell'istituto con attività ospedaliere e chirurgiche. Dal 1975, il centro ha subito una lenta, ma netta trasformazione: ai mutilatini e ai poliomielitici subentrano pazienti di tutte le età portatori di diverse disabilità. Torna all'indice de "L'Impronta degli Alpini"
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