Smalperick
I limerick sono piccoli componimenti, buffi e surreali, inventati nella cittadina irlandese di Limerick.
Hanno regole di composizione, ferree.
Devono sempre essere composti di cinque versi, tre endecasillabi e due settenari.
La struttura delle rime è: AABBA.
I due settenari (BB) devono venire dopo i primi due endecasillabi.
Il primo verso deve comprendere il protagonista del limerick, un aggettivo che lo qualifichi e il paese dove si svolge l'azione (è bene che il paese sia insolito, ma deve esistere davvero).
I limerick hanno un ultimo vincolo tassativo: devono raccontare piccole storie buffe, che, se non ridere, devono almeno far sorridere.
Sulla base dei limerick, all'interno del forum di IPDV, sono nati gli Smalperick.
E' un'impresa difficile con solo cinque versi a disposizione e con tante regole da seguire. Provare per credere.
E' comunque un gioco che vale la pena di tentare, perché fa volare la fantasia e, una volta iniziato, non si smette più. Se volete che il vostro Smalperick venga pubblicato su questa pagina, inviatelo al comitato editoriale.
Buon divertimento e buona lettura.
Se a Ponzon l’alpino genoano
Mi appare con il Premio in mano
A me sembra normale
L’arte sua sì che vale
Per arrivar in cima... piano piano.
Paolo Zanzi
Centodiciotto son gli allievi
in centodiciotto sulle nevi
con centodiciotto ordinari
centodiciotto pezzi rari:
centodiciotto son le lire che mi devi.
Luca De Paris
Un tenente imbranato dell’Aosta
Uscì con la più bella della Posta
Sui prati a Polllein
Guardandole il bel sen
le chiese: “ Alla fin... quanto mi costa?”
Paolo Zanzi
TUTI BRAVI TUTI BE£I
£I GA FATO EL CENTOSEI
KUE£I MEJO
KOL MORTAJO
£I XE TUTI ME FRADE£I
Cipriano Bortolato
Un allegro Tenente di Venezia
Mescolando trinciato con la... spezia
Al momento dei tiri
Malgrado i papiri
Sbagliava San Marco... di un’inezia.
Paolo Zanzi
Riandando con la mente ai dì di Aosta,
rimembro ancor la gente coi mortai:
schierandosi di lato a bella posta,
schivavano gli assalti ed altri guai.
Sfidavan le intemperie con l'ombrello,
cazzuti erano solo al contrappello:
eppur banfavan come degli eroi.
Filippo Rissotto
Un tenente in SPE del Trento
Nella marcia andava a rilento
Mentre il sottotenente
Lo incalzava, il fetente
Pensò: "d'aver scelto la SPE io mi pento!"
(in omaggio ad un tenente del corso xxx che ci era giunto al Btg dopo aver superato l'esame per entrare in SPE ma che deflagrava regolarmente in marcia e si faceva prendere per i fondelli da noi che eravamo "solo" di complemento)
Enrico Fin
Di Genova un Alpin bravo scrittore
Scovava le parole in fondo al cuore
Per raccontar a tutti
Perfin a quelli brutti
Cosa c’entrin le Cime col Signore.
Paolo Zanzi
Nipote sciatore di Volpago
Che con bit e Internet è un mago
Passa ore e ore
sottratte all’amore
Per costruir un sito punto vago.
Paolo Zanzi
Di guardia, fuciliere piemontese,
dotato di un gran bell'arnese,
di fronte gli si parò
più figona non si può.
"altolà! a chi la dà? Senza spese...
Luca De Paris
E cosa fece il fuciliere piemontese
allorquando seppe "senza spese"
diede mano a tutta foga
sollevandole la toga
e men che meno ella s'offese...
Luca De Paris
LA MIA STORIA ALLA SMALP IN SETTE SMALPERICKS
Baldo studente fui, presso Frascati,
raggiunto da chiamata dei soldati.
Dissi: “Io fo’ l’alpino!”.
Mi ritrovai, tapino,
tra ASCO che strillavan forsennati.
Militare, ventenne, in quel di Aosta
(pensare che l’avevo chiesto apposta!)
i monti avendo in mente
sbalzavo assai sovente
nella… piana di Pollein, senza sosta.
Un capitano, torvo, di… Caluso(?)
m’apostrofa un giorno a brutto muso:
“Lei non sbatte il piedone!
Stia punito, najone!”
Era ben lui, non io, quello più fuso.
Alpin, romano, cercavo una ragazza
per alleviare la naia un po’ pazza.
Ma a suon di punizioni
(pulire pentoloni),
l’unica che abbracciai fu… una ramazza.
Sfinito, nella neve, sotto Pila
sbalzo col cannone, e poi sto in fila.
Un magro controcarro,
verde come un ramarro.
Altro che spiagge, Messico e tequila!
A Col San Carlo dormo appena, cotto,
in truna e nella neve steso sotto.
Sì, la Madonna ho visto
e insieme a lei San Sisto.
Dal… ‘seminario’ Smalp uscirò dotto!
Cocciuto ragazzino, in quel di Trevi,
giammai – pensavo - faticar volevi!
Oggi, ‘Stella’ nel ciel,
so che fui adulto nel
Centotredicesimo corso Allievi.
Paolo Scatarzi
Un giovane smalpino di Milano
A tanti Veci volea dar la mano.
Girava per il mondo
Sì, proprio quello tondo
Non si sentiva manco da lontano..
Paolo Zanzi
Un nipote proprio lì a Milano
Con le rime pare andare piano
Quando men te l’aspetti
Senza tanti mottetti
Ti fa trovar la tazza nella mano.
Paolo Zanzi
Contuso alla SMAlp in quel d'Aosta
Il medico mi curò con una supposta
"Ti ci vorrebbe riposo"
"Ma sfidare il capo non oso"
Non mi rimase che pensar: "Che faccia Tosta"
Enrico Fin
Ad Aosta gli aspiranti tenenti
Vagavan le valli armati fin'ai denti
"Non vogliam guerreggiare,
a noi piace scopare!"
Tal'era lo spirito del CENTOVENTI
Enrico Fin
Delle Rockies è la Max Enrico Fin.
Ricorda che ai tempi degli Alpin
Niente potea fare
Tranne che guerreggiare
E alla sera solo qualche grappin.
Paolo Zanzi
Rivede le tende sù a La Thuile
Scatolette varie, tonno a l’huil...
Caserma Monte Bianco
Il vecchio sempre stanco
Le camerate da lustrar col Brill...
Paolo Zanzi
Di Smalperick l'antologia
pago, e la porto via...
per poter dare un pochino
di denaro a un ugandino.
Questa si' è una MAGIA !!!!
Che i Smalpini sanno fare
con affetto grande un mare
perche' ai piccoli dan vita...
è una gioia infinita
che mai piu' potran scordare !!!!!!!
Massimo Guandalini
Un tenente svaccato del Trento
Di picchetto montava scontento
Ma in carraia una signorina
Gli balenò la fragolina:
"Con le donne -mi si dice- sei un portento!"
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La bella tabaccaia della Pusteria
Degli Alpini stuzzicava la fantasia
Anche i loro tenenti
L'ammiravan scontenti
Come far per convincerla a darla via?
Enrico Fin
Gira ben Simone in Himalaya
perchè la terra è davvero Gaia
salendo su un monte
e su quello di fronte
come facea un dì quand’era naja.
Non le verdi vallate di Aosta
lui sì davver sa "quello che costa"
vicino all'Everést
salendo sulle crest
per far veder che l 'Italia è tosta.
Paolo Zanzi
A Soragna il baldo Centoventi .
Sera di ricordi e sentimenti ,
all'ostessa vecchina
Fin con voce alpina :
" Verza il culo e strinsi i denti"
Galimba
In marcia verso l'area addestrativa
Uno stimolo atroce il povero allievo colpiva
"Più non posso avanzare,
Devo proprio defecare!"
Spietato, il capitano lo stra-puniva
Enrico Fin
Comandante la guardia, a sera venuta
Più e più volte accompagna la muta
Poi finisce la sera
Provando l'alzabandiera
Impettito, il vessillo infin saluta
Enrico Fin
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