Simone Moro
Simone Moro nato nel 1967, ha frequentato con successo il 138° Corso AUC presso la S.M.Alp. Atleta, istruttore federale, già allenatore della Nazionale Italiana di arrampicata sportiva. Pratica l’alpinismo a tempo pieno, ed ha partecipato a spedizioni alpinistiche sulle più alte montagne della terra (Himalaya, Karakorum, Ande, Patagonia, Antartide, Thien Shan, Pamir). Il suo primo grande sucesso è stata la salita al Lhotse (8516 metri) nel 1994. Altro importante risultato la “combinata 8b - 8000” nello stesso anno solare, il 1994, ossia il superamento in roccia di itinerari di difficoltà 8b e la salita di una montagna di oltre 8000 metri di quota senza ossigeno. Le ultime, più eclatanti salite sono state la tripla all’Everest nel 2000, nel 2002 e nel 2006 (quest’ultima in solitaria, in direzione sud-nord), la salita al Cho Oyu (8201 m), il Broad Peak 8047, la vetta del Vinson (4895 m) in Antartide. Nel 2003 ha salito il Kilimanjaro (5895 m), l’Elbrus (5633 m) ed ha conseguito importanti riconoscimenti (Fairplay Pierre de Cubertin Trophy, Medaglia d’Oro al Valor Civile, David Sowles Award) a seguito del salvataggio estremo (operato sulla parete del Lhotse da solo, senza ossigeno e ad oltre 8000 metri), dell’alpinista inglese Tom Moores. Negli ultimi due anni si contano la prima salita dell’inviolata parete nord-ovest del Baruntse Nord (7056 m) e la prima salita invernale assoluta del Shisha Pangma 8027 m, lungo la parete sud. Simone intende la propria attività non come scopo della vita, ma come mezzo per scoprire ed amare la vita. Ritiene che scalare le montagne sia il mezzo per scoprire le culture, i popoli, i problemi del mondo; ed anche per scoprire i propri limiti personali, tecnici e psicologici, nella consapevolezza che li si possa superare con la determinazione, la motivazione, l’allenamento. (www.simonemoro.com)
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